IL TRICOLORE - Gruppo Alpini di Campagnola

aggiornamento 8 gennaio 2023
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Il Tricolore

I colori del Tricolore si rifanno alla scala Pantone:

  • verde: Pantone tessile 17-6153 TCX (Fern Green);
  • bianco: Pantone tessile 11-0601 TCX (Bright White);
  • rosso: Pantone tessile 18-1662 TCX (Scarlet Red).

Bianco, rosso, verde, o meglio: bianco generico, verde a scelta e rosso opinabile… No, così non va. La Bandiera è una cosa seria. Tricolore sì, ma tricolore non significa soltanto tre colori, bensì “quei” tre colori che fanno del Tricolore la Bandiera italiana. Capita spesso di vederla esposta in pessima salute a edifici pubblici, con tinte che ricordano vagamente il rosso, il verde e soprattutto il bianco. Rattrista vederla languire al balcone delle scuole, meglio conservata quella che vediamo alle finestre delle abitazioni private, grazie alle cure di chi usa di tanto in tanto acqua e sapone.
Comunque sia, da adesso le cose dovrebbero migliorare, perché dopo 206 anni, il Tricolore è stato …codificato: i colori sono stati definiti con due circolari, una del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e una seconda circolare, del 17 gennaio scorso, del segretario generale Antonio Catricalà. I colori di riferimento si rifanno alla scala Pantone: il verde sarà il colore 17- 6153 (verde prato brillante), il bianco 11- 0601 (bianco latte) e il rosso 18- 1662 (rosso pomodoro). Tutto è iniziato quando un politico italiano, deputato al Parlamento europeo, passando davanti al palazzo della UE ha notato che la bandiera italiana era pressoché irriconoscibile, perché il rosso sfumava verso un deciso arancione.
C’è da dire che lo stesso presidente della Repubblica Ciampi ha rilanciato la Bandiera (“Ne vorrei una in ogni famiglia”), ma soprattutto ha invitato gli italiani al rispetto del loro nostro simbolo più sacro. Dopo il piccolo incidente diplomatico, la presidenza del Consiglio ha commissionato al Poligrafico dello Stato uno studio per codificare una volta per tutte la variante cromatica dei tre colori. È dunque stato stabilito che saranno verde prato brillante, bianco latte e rosso pomodoro. Che fare delle Bandiere, per così dire, fuori legge? Le lasciamo alla sensibilità di chi deve esporle. Chi vuole acquistarne una, sappia che deve chiederne una con i colori …veri. Tanto per la cronaca, ricordiamo che il Tricolore fu adottato dalla Repubblica Cispadana a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797; nel 1805 Napoleone l’adottò come bandiera del Regno d’Italia (che aveva largamente saccheggiato di opere d’arte, ma questa è un’altra storia). Nel 1848 diventò la Bandiera del Regno di Sardegna, con lo stemma sabaudo in campo bianco e, nel 1861, la Bandiera del Regno d’Italia. Con la nascita della Repubblica scompare lo stemma sabaudo dal Tricolore, che diventa ufficialmente la Bandiera nazionale con l’entrata in vigore della Costituzione, il 1° gennaio 1948.

Perché questi tre colori? Il bianco indica vittoria, prudenza, autorità; il verde indica la natura, l’uguaglianza, la libertà, la gioia ed il rosso l’ardire e il valore.

Ci sono anche delle regole, sulle dimensioni e sull’esposizione. La Bandiera ufficiale esposta all’esterno deve essere 3 metri per 2, oppure 4 metri e mezzo per 3; quella per l’interno un metro e mezzo per due. Va esposta sempre di giorno (se viene lasciata anche di notte va illuminata), al posto d’onore nel caso ci siano altre bandiere e deve essere sempre in buono stato.
Come quando si espone
Le bandiere vengono inoltre esposte sugli altri edifici sede di uffici pubblici ed istituzioni (art. 1comma 2):

• nelle giornate del 7 gennaio (festa del tricolore)
• 11 febbraio (patti lateranensi)
• 25 aprile (liberazione)
• 1° maggio (festa del lavoro)
• 9 maggio (giornata d'Europa)
• 2 giugno (festa della Repubblica)
• 28 settembre (insurrezione popolare di Napoli),
• 4 ottobre (Santo Patrono d'Italia),
• 4 novembre (festa dell'unità nazionale);
• nella giornata del 24 ottobre (giornata delle Nazioni Unite) unitamente alla bandiera delle Nazioni Unite;
• in altre ricorrenze e solennità secondo direttive emanate caso per caso dal Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero, in àmbito locale, dal prefetto.
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